Albert Camus ha scritto una volta: „Non c’é nessuna libertá senza una comprensione reciproca.“ Per me questa frase descrive idealmente anche l’interazione nel Jazz. Se ci capissimo di piú e meglio, allora sará tutto possibile! Lí, nell’interazione col Jazz, si creano incredibili momenti di intensivitá, i quali sorprendono ancora dopo l’ascolto per le loro qualitá d’interazione collettiva. Con „Kaleidoscope Freedom“, che é il nostro CD-Record, avvero un sogno da tempo irrealizzato. Un CD come concetto con proprie composizioni, il quale si sono relazionate ad importanti fasi della mia vita e che sono l’espressione per la libertá e della nostra responsabilitá sui valori umani. Saperne di piú Dopo aver sentito il pezzo musicale „Magic Friday”: Lá c’é la chitarra, scivolare letteralmente „transversale” nei beat 13/16. Il Balcano é presente quasi dappertutto e di un affascinante somiglianza al Jazz. Lí risiede la chiave che apre alla musica dei For Free Hands: vogliono creare nello specifico le radici europee del tempo moderno, suonando sul free Jazz. Riuscendo in un pensiero ammirevole e verittiero.” Alexander Schmitz, Jazzpodium 05/2007 Kaleidoscope Freedom
Eastern Moods
Contemporaneamente Brunn & Co. si dedicano ad una composizione McLaughlin, affinché successivamente in Bulgaria si attivino ritmi arzigogolati. Nessuno vorrebbe affermare che ci sia lievemente musica consumabile; ma lo charme aspro, la varietá delle idee e strutture e considerevoli autoritá, con lo scopo di essere realizzati, si preoccupano che questa fusione non sovrasti alcuna scadenza velocemente.” (Michael Lohr)
“É un dato di fatto che con Hartmann e Brunn (piú il percussionista Ned Irivng) la gente si sia ritrovata, nella quale musica ora si guardi continuamente alquanto ai bordi e intanto malgrado tutta la complessitá diverte in modo semplice.
Dall’annidiata fusione degli Openers sul suono lieto delle caratteristiche si cimentano entrambi gli artisti a corda su un sofisticato funambolismo tra il Moderno dissonante e il Grooves terreno (”Draculas Breakfast”) e rintocca con “Gipsy Miles” ponti tra lo Ska, musica zingara e Miles Davis… Se si ironizzassero un poco i modelli stilistici, senza intraprendere la sua gravitá, riuscirebbe nel quadrato del cerchio.” (AKUSTIK Gitarre 4/99)
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